Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 2056 del 2017

ECLI:IT:TARLAZ:2017:2056SENT

Massima

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L'ordine di demolizione di un'opera edilizia abusiva perde efficacia con la presentazione di un'istanza di condono edilizio, imponendo all'amministrazione comunale di sospendere ogni iniziativa repressiva e di pronunciarsi preliminarmente sulla condonabilità dell'abuso, essendo preclusa l'adozione di provvedimenti sanzionatori, quali l'acquisizione gratuita dell'immobile al patrimonio comunale, fino alla definizione del procedimento di sanatoria. In pendenza di istanza di condono, l'amministrazione ha l'obbligo di riesaminare la fattispecie, valutando la condonabilità dell'abuso; in caso di accoglimento della domanda, l'opera diventerà lecita urbanisticamente, mentre in caso di diniego, l'amministrazione dovrà emettere un nuovo provvedimento sanzionatorio. L'inefficacia degli atti repressivi adottati prima della presentazione dell'istanza di condono si riflette, sul piano processuale, in una ipotesi di improcedibilità del ricorso per carenza di interesse, stante la necessità di una riedizione del potere sanzionatorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 07/02/2017

N. 02056/2017 REG.PROV.COLL.

N. 06201/2000 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Bis)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 6201 del 2000, proposto da:
((omissis)), ((omissis)), rappresentati e difesi dall'((omissis)), con domicilio eletto presso il suo studio in Roma, via Ottaviano, 66;

contro

Comune di Roma, ora Roma Capitale, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dall'Avv. ((omissis)), domiciliata presso l’Avvocatura Comunale in Roma, via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento

della determinazione dirigenziale n. 276 del 7 febbraio 2000, recante la trascrizione dell’acquisizione gratuita al patrimonio comunale delle opere abusive realizzate in Roma, via ((omissi…

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