Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 8988 del 5 marzo 2010

ECLI:IT:CASS:2010:8988PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, avendo la disponibilità di denaro per ragioni del suo ufficio, omette o ritarda il versamento di tale denaro alla pubblica amministrazione, realizza il delitto di peculato, in quanto il denaro, nel momento stesso in cui viene consegnato al pubblico agente, entra nella disponibilità e nel patrimonio della pubblica amministrazione. Pertanto, l'appropriazione del denaro da parte del pubblico ufficiale, anche se solo temporanea, integra il reato di peculato, non essendo possibile la configurazione del peculato d'uso, che è previsto solo per le cose mobili e non per il denaro. Ai fini della determinazione del termine di prescrizione del reato di peculato, si deve avere riguardo alla pena edittale prevista per la fattispecie criminosa nella sua configurazione finale, come accertata e descritta dal giudice in sentenza, tenuto conto delle circostanze attenuanti e aggravanti, e non alla pena concretamente applicata. Pertanto, qualora la pena edittale sia inferiore ai dieci anni, il termine di prescrizione è di quindici anni, a decorrere dal giorno in cui è cessata la continuazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MILO Nicola - Presidente

Dott. COLLA Giorgio - Consigliere

Dott. CONTI Giovanni - Consigliere

Dott. FAZIO ((omissis)) - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. MA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 138/2003 CORTE APPELLO di PERUGIA, del 23/01/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/01/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LINA MATERA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. SALVI Giovanni, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito, per la parte civile, l'Avv. ((omissis)), in sost., dell'avv. ((o…

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