Cassazione penale Sez. II sentenza n. 33866 del 17 settembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:33866PEN

Massima

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La revoca di diritto della sospensione condizionale della pena, prevista dall'art. 168 c.p., comma 1, n. 2, ha natura dichiarativa e i suoi effetti risalgono al momento in cui si è verificata la condizione che l'abbia determinata, anche prima della pronuncia giudiziale e indipendentemente da essa. Pertanto, il giudice di appello può legittimamente dichiarare tale revoca anche su appello del solo imputato, senza violare il divieto di reformatio in peius. Nella determinazione della pena, il giudice deve valutare sia la gravità oggettiva del fatto che il precedente penale dell'imputato, il quale non cessa di avere rilievo sintomatico generale ai fini di una valutazione di maggiore pericolosità sociale, anche se non specifico rispetto al reato contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. PAGANO Filiberto - Consigliere

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - rel. Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RA. AB. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1411/2009 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 09/11/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/07/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

Udito il Procuratore Generale in persona dal Dott. GALATI Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con sentenza del…

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