Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 2420 del 2007

ECLI:IT:TARLAZ:2007:2420SENT

Massima

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Il giudice amministrativo, nell'accogliere il ricorso per l'esecuzione del giudicato formatosi su una precedente sentenza, è tenuto a ordinare all'amministrazione soccombente di provvedere non solo alla rettifica della decorrenza dell'inquadramento del personale, ma anche al pagamento delle differenze retributive ad essa consequenziali, in quanto la retrodatazione della decorrenza degli inquadramenti disposta dal giudice produce effetti sia giuridici che economici, costituendo conseguenza immediata e diretta del decisum. Pertanto, in caso di mancata ottemperanza da parte dell'amministrazione al giudicato, il giudice deve assegnare un termine perentorio all'amministrazione per provvedere all'esatto inquadramento del personale e al pagamento delle somme dovute, nominando contestualmente un commissario ad acta affinché, in caso di inutile decorso del termine, adotti i provvedimenti necessari a dare compiuta esecuzione al giudicato. Tale principio si fonda sulla necessità di assicurare l'effettività della tutela giurisdizionale e l'attuazione del giudicato, evitando che l'inerzia dell'amministrazione pregiudichi i diritti riconosciuti ai ricorrenti dalla precedente pronuncia giurisdizionale. La massima si applica in tutti i casi in cui il giudice amministrativo, nell'accogliere un ricorso per l'esecuzione di un giudicato, dispone la rettifica della decorrenza degli inquadramenti del personale, imponendo all'amministrazione l'obbligo di provvedere non solo alla modifica giuridica, ma anche al pagamento delle differenze retributive conseguenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Anno 2007
IL TRIBUNALE AMMINISTRATIVO REGIONALE
PER IL LAZIO - SEZIONE TERZA TER
Anno 2006
((omissis)) - Estensore
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso n. 9166/06, proposto dai sig.ri ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), tutti rappresentati e difesi dagli avv.ti ((omissis)) e ((omissis)) presso il cui studio in Roma, viale Carso n. 23, sono elettivamente domiciliati,
contro
il Ministero delle comunicazioni, in persona del Ministro pro tempore, rappresentato e difeso dall'Avvocatura generale dello Stato presso i cui Uffici in Roma, Via dei Portoghesi n. 12, è per legge domiciliato,
per l'esecuzione
del giudicato formatosi sulla sentenza del T.A.R. Lazio, Sez. II bis, n. 5648 del 26 giugno 2003, notificata al Ministero delle comunicazioni il 2 agosto 2005.

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