Cassazione penale Sez. I sentenza n. 36310 del 1 settembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:36310PEN

Massima

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Il possesso di un'arma clandestina e di munizioni da guerra, rinvenuti in un luogo riconducibile all'imputato, integra il reato di detenzione di armi e munizioni, anche in assenza di una formale titolarità dell'immobile, qualora emerga la prova della disponibilità e del controllo effettivo del luogo da parte dell'imputato, desumibile dalle circostanze fattuali, come la sua presenza sul luogo al momento della perquisizione, il suo comportamento e la mancanza di indicazioni contrarie da parte di altri soggetti presenti. Il giudice di merito, nel valutare la prevalenza delle circostanze attenuanti generiche sulla recidiva, ha l'obbligo di motivare adeguatamente le ragioni per le quali ritiene di escludere tale prevalenza, anche in presenza di elementi favorevoli all'imputato, come la risalenza nel tempo del precedente specifico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CORTESE Arturo - Presidente

Dott. NOVIK ((omissis)) - Consigliere

Dott. SANDRINI ((omissis)) - Consigliere

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 525/2011 CORTE APPELLO di CATANZARO, del 09/02/2015;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 21/04/2016 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUIGI FABRIZIO MANCUSO;
Il Pubblico Ministero, in persona del Dott. ((omissis)), Sostituto Procuratore generale della Repubblica presso questa Corte, ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza de…

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