Cassazione penale Sez. I sentenza n. 28078 del 8 ottobre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:28078PEN

Massima

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La sussistenza della circostanza aggravante del metodo mafioso di cui all'art. 416-bis.1 c.p. è ravvisabile quando l'azione criminosa sia funzionale a creare nella vittima una condizione di assoggettamento, quale riflesso del prospettato pericolo di trovarsi a fronteggiare le istanze prevaricatrici di un gruppo criminale mafioso, piuttosto che di un criminale comune. Tale circostanza aggravante ha la funzione di reprimere il "metodo delinquenziale mafioso" ed è connessa non alla struttura e alla natura del delitto rispetto al quale è contestata, ma alle modalità della condotta che evochino la forza intimidatrice tipica dell'agire mafioso. Pertanto, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza in ordine a reati commessi con modalità tali da evocare il metodo mafioso, come l'aver agito con ferocia e determinazione nonostante la presenza di numerose persone, esplodendo diversi colpi di arma da fuoco a distanza ravvicinata e attingendo le vittime in zone vitali, in un contesto di contrasto tra clan contrapposti per il predominio sul territorio, integra gli estremi della circostanza aggravante di cui all'art. 416-bis.1 c.p., a prescindere dalla prova dell'appartenenza dell'autore a un'associazione mafiosa. Inoltre, il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento probatorio, richiesti per l'applicazione di misure cautelari personali ai sensi dell'art. 274 c.p.p., possono essere desunti dalle modalità cruente dell'azione criminosa, dalla condotta successiva dell'indagato volta a occultare le prove, nonché dal contesto di omertà e di contrasto tra gruppi criminali in cui il fatto è maturato, anche in assenza di una prognosi specifica circa l'occasione per delinquere, essendo sufficiente una valutazione prognostica fondata sulla personalità dell'indagato e sulle sue concrete condizioni di vita.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IASILLO Adriano - Presidente

Dott. MANCUSO Luigi F. - rel. Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. CAPPUCCIO Daniele - Consigliere

Dott. CENTONZE Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/11/2019 del TRIB. LIBERTA' di POTENZA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. LUIGI FABRIZIO MANCUSO;
lette/sentite le conclusioni del PG Dott. SIMONE PERELLI;
Il Procuratore Generale conclude per l'annullamento con rinvio limitatamente alla sussistenza della circostanza aggravante di cui articolo 416 bis e rigetto nel resto;
udito il difensore;
L'avvocato (OMISSIS), in difesa di (OMISSIS) si ripo…

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