Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 3620 del 29 gennaio 2021

ECLI:IT:CASS:2021:3620PEN

Massima

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Il pericolo concreto e attuale di recidiva, che giustifica l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità del reato associativo contestato, dalla rilevante quantità di stupefacente oggetto del traffico, dai precedenti penali dell'imputato e dal suo ruolo di rilievo all'interno del sodalizio criminale, anche in assenza di una formale dichiarazione di delinquenza abituale o professionale. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza di tale pericolo, deve dare adeguata e logica motivazione, senza che il giudice di legittimità possa sindacare nel merito gli apprezzamenti fattuali compiuti, purché la motivazione sia coerente e non affetta da vizi logici o giuridici.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. APRILE E. - rel. Consigliere

Dott. BASSI Alessand - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA Benedett - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 20/10/2020 del Tribunale di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal ((omissis));
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. LOCATELLI Giuseppe, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza sopra indicata il Tribunale di Brescia, adito ai sensi dell…

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