Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44684 del 1 dicembre 2008

ECLI:IT:CASS:2008:44684PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'assoluzione di una persona precedentemente accusata dal condannato non costituisce di per sé una nuova prova idonea a giustificare la revisione della sentenza di condanna per diffamazione, in assenza di elementi che dimostrino l'infondatezza delle accuse originariamente mosse dal condannato e la sua effettiva innocenza. Ai fini della revisione, è necessario che emergano nuove prove concrete e specifiche, tali da rendere probabile il proscioglimento del condannato, senza che sia sufficiente il mero riferimento all'assoluzione di uno dei soggetti diffamati, specie se non sono state adeguatamente considerate le posizioni degli altri soggetti offesi. La sentenza di condanna per diffamazione non può essere revocata sulla base di una mera contraddittorietà o insufficienza della motivazione, se non emergono nuovi elementi di prova che rendano probabile il proscioglimento del condannato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. AMATO Alfonso - Consigliere

Dott. FEDERICO Raffaello - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PE. MI. , N. IL (OMESSO);

avverso ORDINANZA del 13/11/2007 CORTE APPELLO di SALERNO;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dr. FUMO MAURIZIO;

Letta la requisitoria del PG che ha concluso per il rigetto del ricorso.

OSSERVA

Il difensore di Pe. Mi. ricorre per cassazione avverso il provvedimento della Corte di appello di Salerno del 13.11.2007, con il quale e' stata dichiarata inammissibile …

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