Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6167 del 12 febbraio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:6167PEN

Massima

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Il riconoscimento del vizio parziale di mente, quale circostanza inerente alla sfera dell'imputabilità del soggetto, comporta la necessità di un nuovo giudizio di comparazione tra tutte le circostanze attenuanti ed aggravanti al fine di determinare la pena, senza potersi limitare ad una mera riduzione di un terzo della pena già stabilita in precedenza. Il giudice di merito, infatti, è tenuto ad effettuare un nuovo e complessivo bilanciamento tra le circostanze, senza vincoli di reformatio in peius, al fine di individuare la sanzione più equa ed adeguata alla luce della diminuita capacità di intendere e di volere del reo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Lo. Gi. Fr. , nato a (OMESSO);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Catania, sezione 1 penale, in data 16.6.2005;

Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal consigliere Dott. Davigo Piercamillo;

Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Montagna Alfredo, il quale ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

Osserva:

MOTIVI DELLA DECISI…

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