Il committente di lavori edili, in qualità di titolare della posizione di garanzia, è tenuto a verificare l'idoneità tecnico-professionale dell'impresa esecutrice e a vigilare sull'adozione delle misure di sicurezza necessarie per prevenire i rischi connessi all'esecuzione dei lavori, anche in assenza di un formale contratto di appalto. Il mancato adempimento di tali obblighi, che determina l'insorgere di una responsabilità colposa per l'infortunio occorso a un lavoratore, non può essere superato dalla mera deduzione della disponibilità di fatto del cantiere da parte dell'appaltatore, essendo necessario che il committente dimostri di aver posto l'appaltatore in condizione di comprendere le criticità e le problematicità connesse al luogo ed all'ambiente in cui la lavorazione doveva svolgersi. Inoltre, la valutazione circa la concessione delle circostanze attenuanti generiche e la determinazione della pena rientra nel potere discrezionale del giudice di merito, il quale è tenuto a dare conto, anche sinteticamente, degli elementi ritenuti decisivi o comunque rilevanti ai fini della decisione, senza l'obbligo di esaminare tutti gli aspetti favorevoli dedotti dalla difesa.