Cassazione penale Sez. III sentenza n. 24645 del 15 giugno 2009

ECLI:IT:CASS:2009:24645PEN

Massima

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Il contatto fisico, anche fugace ed estemporaneo, finalizzato all'eccitazione o al soddisfacimento dell'istinto sessuale dell'agente, integra il reato di violenza sessuale, a prescindere dalla zona anatomica aggredita e dal grado di intensità del contatto, dovendo il giudice valutare l'intera dinamica intersoggettiva e il contesto in cui il fatto si è realizzato, senza che rilevi un preteso consenso della persona offesa desunto da circostanze meramente soggettive e prive di riscontri oggettivi. L'attendibilità della persona offesa, quando costituisce l'unica prova a carico dell'imputato, deve essere attentamente vagliata dal giudice, il quale deve motivare in modo logico e coerente il proprio convincimento, senza che possa essere sindacata in sede di legittimità la valutazione compiuta, salvo vizi logici o manifesta illogicità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GRASSI Aldo - Presidente

Dott. PETTI Ciro - Consigliere

Dott. TERESI Alfredo - Consigliere

Dott. LOMBARDI ((omissis)) - Consigliere

Dott. MULLIRI Guicla I. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ai. Ad. Ga. , nato a (OMESSO) imputato articolo 609 bis c.p.;

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Bologna in data 11.6.08;

Sentita, in pubblica udienza, la relazione del Cons. Dott. Guicla I. Mulliri;

Sentito il P.M., nella persona del P.G. Dr. D'((omissis)), che ha chiesto una declaratoria di inammissibilita' del ricorso;

Sentito il difensore dell'imputato, avv. ((omissis)), che ha insisti…

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