La proroga ex lege delle concessioni demaniali marittime, prevista dalla normativa nazionale, non può essere applicata qualora risulti in contrasto con il diritto dell'Unione europea, come affermato dalla giurisprudenza della Corte di Giustizia e del Consiglio di Stato. In tali casi, l'atto amministrativo che dispone la proroga ha natura meramente ricognitiva, senza autonoma efficacia provvedimentale, e non può essere disapplicato dalla stessa amministrazione che lo ha adottato, se non attraverso l'esercizio del potere di autotutela. Pertanto, il diniego di rilascio della "verifica di conformità" delle graduatorie per l'assegnazione delle autorizzazioni di pesca, motivato sulla base di dubbi circa la legittimità del provvedimento di proroga della concessione, risulta illegittimo per violazione dell'art. 21-quater della legge n. 241/1990. Inoltre, il regolamento che disciplina i criteri di attribuzione dei punteggi per l'assegnazione delle autorizzazioni di pesca, approvato in accordo con il concessionario, conserva la propria efficacia per l'intera durata della concessione prorogata, salvo diversa determinazione dell'amministrazione concedente, senza che possa ritenersi automaticamente decaduto per effetto della scadenza del termine originario della concessione.