Cassazione penale Sez. V sentenza n. 8996 del 27 febbraio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:8996PEN

Massima

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Il concorso morale nell'attività distrattiva del patrimonio sociale, ai fini della configurazione del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, sussiste quando l'imputato, pur non essendo amministratore di diritto o di fatto della società fallita, abbia contribuito in modo consapevole e causalmente rilevante all'ideazione e realizzazione del disegno criminoso di spoliazione del patrimonio sociale, anche attraverso la tolleranza o il consenso alle condotte distrattive poste in essere da altri soggetti. Ai fini della sussistenza del reato, non è necessaria la consapevolezza dello stato di insolvenza della società, essendo sufficiente la volontà di destinare il patrimonio sociale a finalità diverse dalla garanzia delle obbligazioni sociali. L'atto dispositivo che determina la distrazione del patrimonio sociale, ancorché giuridicamente inefficace nei confronti dei creditori, integra comunque il reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, in quanto idoneo a creare un concreto pericolo per le ragioni creditorie. La sostituzione di un debitore portatore di un valore intrinseco con un soggetto privo di mezzi patrimoniali costituisce un atto dispositivo pregiudizievole per gli interessi dei creditori, in quanto incide sulla consistenza della società poi fallita. Il concorso morale nell'attività distrattiva non richiede una posizione di garanzia dell'extraneus, essendo sufficiente il suo contributo consapevole e causalmente rilevante all'ideazione e realizzazione del disegno criminoso. La valutazione della congruità del prezzo di cessione di una partecipazione sociale, ai fini dell'integrazione del reato di bancarotta fraudolenta per distrazione, deve essere effettuata con riferimento al momento in cui l'atto dispositivo è compiuto, a prescindere da eventuali successive vicende che ne abbiano determinato l'inefficacia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. GORJAN Sergio - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 14/04/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
Udito il Procuratore Generale, Dott. PASQUALE FIMIANI, che ha formulato le se…

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