Consiglio di Stato sentenza n. 8347 del 2019

ECLI:IT:CDS:2019:8347SENT

Massima

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Il dovere di correttezza e buona fede, cui sono reciprocamente tenute le parti che si avviano alla conclusione di un contratto, anche qualora una di esse sia la pubblica amministrazione, insorge dal momento in cui è intrapresa una "situazione relazionale qualificata", prescindendo dall'esistenza di una formale trattativa e dal raggiungimento di una fase avanzata della stessa tale da generare una fondata aspettativa in ordine alla conclusione del contratto. Pertanto, quando un operatore economico formula un'offerta alla pubblica amministrazione nell'ambito di una procedura negoziata senza pubblicazione di bando, giustificata da una situazione emergenziale, si instaura una relazione pre-negoziale che impone alle parti di comportarsi secondo correttezza e buona fede. Tuttavia, qualora l'operatore economico, nel corso della trattativa, riveli di non possedere i requisiti tecnico-professionali necessari per l'esecuzione dei servizi offerti e di doversi avvalere integralmente di un'altra impresa, tale condotta risulta contraria ai principi di correttezza e buona fede, legittimando il recesso della pubblica amministrazione dalle trattative senza incorrere in responsabilità precontrattuale.

Sentenza completa

Pubblicato il 06/12/2019

N. 08347/2019REG.PROV.COLL.

N. 10632/2010 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 10632 del 2010, proposto da
T&P s.r.l., in persona del legale rappresentante, rappresentata e difesa dall’avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, via G. Paisiello, 55;

contro

Comune di L'Aquila, in persona del Sindaco in carica, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avv. ((omissis)) in Roma, via Valadier, 48;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per l’Abruzzo – Sede dell’Aquila (Sezione Prima) n. 600/2010, resa tra le parti;

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