Cassazione penale Sez. III sentenza n. 38305 del 18 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:38305PEN

Massima

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Il reato associativo di cui all'art. 416 c.p. richiede, ai fini della configurabilità, la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza che, valutati nel loro complesso e secondo un giudizio prognostico di elevata probabilità, dimostrino l'esistenza di un vincolo associativo stabile e duraturo tra più soggetti, finalizzato alla commissione di una pluralità indeterminata di delitti. A tal fine, il giudice deve accertare la sussistenza di un programma criminoso comune, la ripartizione di ruoli e compiti tra i partecipi, nonché il contributo causale e consapevole di ciascuno di essi alla realizzazione del disegno criminoso, senza che sia necessaria la prova della materiale esecuzione di singoli reati-fine. Pertanto, la mera interscambiabilità dei ruoli tra gli associati o la circostanza che taluno di essi abbia agito per finalità personali non esclude la configurabilità del reato associativo, ove risulti provata la stabile adesione del soggetto al sodalizio criminoso e il suo apporto consapevole e volontario al perseguimento degli scopi illeciti. Il giudizio di legittimità sulla valutazione degli indizi operata dal giudice di merito è limitato all'accertamento della logicità e coerenza del ragionamento seguito, senza possibilità di una nuova valutazione del materiale probatorio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. ORILIA Lorenzo - Consigliere

Dott. DI NICOLA Vito - Consigliere

Dott. GRAZIOSI Chiara - Consigliere

Dott. SCARCELLA Alessio - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), n. (OMISSIS);

avverso l'ordinanza del tribunale del riesame di MILANO in data 21/02/2014;

visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Alessio Scarcella;

udite le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. D'Ambrosio Vito, che ha chiesto il rigetto del ricorso;

udite, per il ricorrente, le conclusioni dell'Avv. (OMISSIS), che ha …

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