La concessione di occupazione di suolo pubblico all'interno del centro storico, ove sono coinvolti interessi storico-culturali e la salubrità ambientale, non è suscettibile di essere assunta per silenzio-assenso ai sensi degli artt. 16, 17 e 20 della legge n. 241/1990, in quanto l'istituto del silenzio-assenso non trova applicazione in procedimenti caratterizzati da un elevato tasso di discrezionalità o che riguardano il patrimonio culturale e paesaggistico. Pertanto, in assenza di un titolo abilitativo, l'Amministrazione può legittimamente adottare provvedimenti di rimozione dell'occupazione abusiva di suolo pubblico e di chiusura dell'esercizio, anche in presenza di una precedente istanza di concessione rimasta inevasa, in quanto il decorso del termine per la conclusione del procedimento non determina la formazione del silenzio-assenso. La firma digitale del dirigente, con assunzione della relativa responsabilità anche del procedimento, è idonea a identificare la provenienza e la sottoscrizione del provvedimento, in conformità alle disposizioni del Codice dell'amministrazione digitale.