Consiglio di Stato sentenza n. 3136 del 2017

ECLI:IT:CDS:2017:3136SENT

Massima

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Il diniego di concessione di occupazione di suolo pubblico non può essere fondato su presupposti di fatto accertati come insussistenti dal giudice, né può essere integrato in sede processuale con motivazioni successive e inidonee a sanare le carenze originarie, atteso che la motivazione costituisce l'essenza e il contenuto insostituibile della decisione amministrativa, anche in ipotesi di attività vincolata, e non può essere emendata o integrata in un momento successivo. L'amministrazione è tenuta a riesaminare la domanda di concessione con una puntuale istruttoria e un'adeguata motivazione, nel rispetto dei principi di legalità, imparzialità e buon andamento dell'azione amministrativa.

Sentenza completa

Pubblicato il 27/06/2017

N. 03136/2017REG.PROV.COLL.

N. 08062/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso in appello iscritto al numero di registro generale 8062 del 2013, proposto da:
Gargano Graziella e Olimpo di Ierolli e Gargano s.a.s., quest’ultima in persona dei soci accomandatari e legali rappresentanti
pro tempore
, rappresentate e difese dall’avvocato Orazio Castellana, con domicilio eletto presso il suo studio, in Roma, via Appiano, n. 8;

contro

Roma Capitale, in persona del sindaco
pro tempore
, rappresentata e difesa dall’avvocato Rosalda Rocchi, con la quale è domiciliata in Roma, via del Tempio di Giove, n. 21;

per la riforma

della sentenza del T.A.R. LAZIO – ROMA, SEZIONE II-TER, n. 4776/2013, resa tr…

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