Consiglio di Stato sentenza n. 5007 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:5007SENT

Massima

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Il Consiglio di Stato, in sede giurisdizionale, afferma che il mancato impugnazione degli atti con cui l'amministrazione comunale ha individuato una collocazione temporanea dell'esercizio commerciale, anche se ritenuta inadeguata, determina il venir meno del nesso di causalità tra il provvedimento illegittimo e il prospettato pregiudizio, comportando la non risarcibilità del danno evitabile ai sensi dell'art. 1227, comma 2, c.c. Inoltre, il Consiglio di Stato ritiene che il danno emergente non sia stato adeguatamente provato, in quanto le spese per il rilascio del box e per l'acquisto di nuove attrezzature non sono state documentate in modo sufficiente, né è possibile ricorrere alla valutazione equitativa ex art. 1226 c.c. in assenza di una dimostrazione certa dell'esistenza del danno. Quanto al lucro cessante, la mancata produzione di elementi idonei a confrontare il giro d'affari ante e post 1990 non consente di ritenere provata la flessione dell'attività economica. Infine, i danni non patrimoniali, fisici e morali, non risultano adeguatamente allegati e provati, non potendo essere ricondotti alla sola circostanza delle condizioni insalubri del padiglione in cui era stata temporaneamente allocata l'attività. Pertanto, il Consiglio di Stato respinge l'appello, confermando la sentenza di primo grado che aveva rigettato la domanda risarcitoria.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/07/2021

N. 05007/2021REG.PROV.COLL.

N. 09251/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9251 del 2013, proposto dalla ditta
Commissionaria Cimmino di ((omissis)) & C. S.a.s., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dagli avvocati ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato ((omissis)) in Roma, piazza S. Bernardo, n 101,

contro

il Comune di Napoli, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avvocati
((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio ((omissis)) in Roma, corso ((omissis)) II, n. 18,

per la riforma

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