Cassazione penale Sez. I sentenza n. 14691 del 24 marzo 2017

ECLI:IT:CASS:2017:14691PEN

Massima

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Il pericolo di reiterazione del reato, ai fini della conferma della misura cautelare della custodia in carcere, può essere desunto dalla gravità del fatto commesso e dalla pericolosità del soggetto, come dimostrata dalla condotta tenuta, caratterizzata dall'utilizzo sproporzionato e incontrollato della forza fisica anche per reagire a fatti di modesta gravità. Ciò in quanto tali elementi consentono di ritenere concreto il rischio che il soggetto possa commettere nuovi reati, anche in modo incontrollato, nei confronti di terzi. La valutazione del pericolo di recidiva non può essere fondata esclusivamente sulla gravità del fatto, ma deve essere ancorata a specifici elementi di fatto, attinenti alla condotta tenuta dal soggetto, idonei a far ritenere concreta la possibilità di una reiterazione criminosa. Pertanto, il giudice deve motivare in modo puntuale e logico sulla sussistenza di tali elementi, senza poter fare riferimento in modo generico e astratto alla sola gravità del reato contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MAZZEI A. Patrizia - Presidente

Dott. BONITO F. Maria Silvio - Consigliere

Dott. VANNUCCI Marco - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

Dott. APRILE Stefano - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 13 settembre 2016 pronunciata dal Tribunale di Genova;
Visti gli atti, il provvedimento denunziato, il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Stefano Aprile;
sentite le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa MARINELLA Felicetta, che ha concluso per l'inammissibilita';
dato atto dell'assenza del difensore.

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