Cassazione penale Sez. V sentenza n. 29761 del 25 luglio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:29761PEN

Massima

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Il reato di violenza privata si configura quando l'agente, attraverso l'utilizzo alternativo o congiunto di violenza e minaccia, coarta fisicamente o psicologicamente la vittima al fine di imporle un determinato comportamento. Perché possa configurarsi tale reato, è necessario che la condotta dell'agente sia finalizzata all'imposizione di un "tacere" o di un "pati" alla vittima, non essendo sufficiente la mera prospettazione di un male ingiusto, che integra invece il reato di minacce. Pertanto, affinché si realizzi il reato di violenza privata, è indispensabile che l'agente abbia la volontà di costringere la vittima a tenere un determinato comportamento, non essendo sufficiente la semplice manifestazione di un proposito dannoso o minaccioso. La mera prospettazione di un male ingiusto, senza l'imposizione di un comportamento specifico, integra il reato di minacce, che è meno grave rispetto alla violenza privata. Inoltre, il reato di violenza privata è un reato complesso, in quanto il suo elemento costitutivo è una condotta che, considerata isolatamente, costituirebbe l'elemento materiale di un altro reato. Conseguentemente, quando in un unico contesto vengano posti in essere comportamenti violenti oppure minacciosi, ed entrambe queste condotte siano finalizzate a imporre alla vittima un determinato comportamento, resta integrata l'ipotesi di violenza privata, se l'agente raggiunge il suo scopo, ovvero quella del tentativo del predetto reato, se lo scopo non è raggiunto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE ((omissis)) - Presidente

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

Dott. LAPALORCIA Grazia - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI ANCONA;

nei confronti di:

1) MU. FA. N. IL (OMESSO) C/;

avverso la sentenza n. 155/2009 GIUDICE DI PACE di MACERATA, del 14/04/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/05/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GERARDO SABEONE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. FODARONI M. Giuseppina che …

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