Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: Il giudice, al fine di garantire il pieno rispetto del contraddittorio e del diritto di difesa, ha il dovere di disporre l'integrazione del contraddittorio nei confronti di tutti i soggetti titolari di un interesse giuridico nella controversia, anche d'ufficio e in ogni stato e grado del processo, ove rilevi la mancata integrazione del contraddittorio. Tale obbligo sussiste anche quando la mancata integrazione del contraddittorio non sia stata eccepita dalle parti, in quanto il rispetto del principio del contraddittorio e del diritto di difesa costituisce un presidio inderogabile del giusto processo, a tutela della parità delle armi e della effettività della tutela giurisdizionale. Il giudice, pertanto, deve provvedere all'integrazione del contraddittorio, assegnando alle parti un termine perentorio per il suo perfezionamento, al fine di consentire a tutti i soggetti interessati di partecipare al giudizio e far valere le proprie ragioni. Il mancato rispetto di tale obbligo determina la nullità del processo e degli atti compiuti in sua assenza, in quanto lede irrimediabilmente il diritto di difesa e il principio del contraddittorio, cardini del giusto processo.