Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 17070 del 5 aprile 2017

ECLI:IT:CASS:2017:17070PEN

Massima

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La coltivazione e la detenzione di sostanze stupefacenti, anche se finalizzate all'uso personale, integrano reati perseguibili penalmente, salvo che il fatto possa ritenersi inoffensivo. Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, deve considerare complessivamente tutti gli elementi probatori emersi dalle indagini, come il quantitativo della sostanza, la presenza di strumentazione per il confezionamento delle dosi, nonché l'eventuale coltivazione di piante, senza limitarsi al mero superamento dei limiti tabellari previsti dalla legge sugli stupefacenti. Ai fini dell'applicazione di una misura cautelare, il pericolo concreto e attuale di reiterazione del reato può essere desunto dalle modalità del fatto, dalla personalità dell'indagato e dai suoi precedenti penali, anche specifici, senza che sia necessaria la prova di un suo stabile inserimento nell'ambiente del narcotraffico. Qualora tali esigenze cautelari non possano essere adeguatamente soddisfatte da misure meno afflittive, il giudice può disporre una misura detentiva, motivando in modo congruo e logico sulla necessità di tale scelta.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. IPPOLITO Francesco - Presidente

Dott. TRONCI Andrea - Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. GIORDANO Emilia A. - Consigliere

Dott. BASSI Alessand - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 11/10/2016 del Tribunale di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott.ssa Bassi Alessandra;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. Tampieri Luca, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia rigettato.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. Con il provvedimento in epigrafe, il T…

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