Cassazione penale Sez. V sentenza n. 10392 del 11 marzo 2015

ECLI:IT:CASS:2015:10392PEN

Massima

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Il falso in atto pubblico commesso dal privato, ai sensi dell'art. 483 c.p., sussiste quando il soggetto presenta una denuncia di smarrimento di una targa automobilistica, nonostante il reale possesso della stessa, al fine di allontanare da sé ogni sospetto in relazione a un incidente stradale di cui è stato protagonista. Tale condotta, infatti, è diretta a comprovare la verità di un fatto che costituisce il necessario presupposto del procedimento amministrativo di rilascio di un duplicato della targa, integrandone così gli estremi. La notifica del decreto di citazione a giudizio effettuata presso il difensore di fiducia, nonostante il diverso domicilio eletto dall'imputato, costituisce una mera irregolarità sanabile, in quanto non tempestivamente eccepita. Pertanto, la Corte di Cassazione, in linea con un consolidato orientamento giurisprudenziale, rigetta il ricorso proposto dall'imputato, confermando la condanna per il reato di falso in atto pubblico.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. OLDI Paolo - Presidente

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. POSITANO G. - rel. Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 756/2010 CORTE APPELLO di MILANO, del 10/01/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 02/12/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GABRIELE POSITANO;

Il Procuratore generale della Corte di Cassazione, dr. Eduardo Vittorio Scardaccione, conclude chiedendo il rigetto del ricorso.

Per il ricorrente e' presente l'Avvocato (OMISSIS) in sostituzione dell'Avvocato…

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