Cassazione penale Sez. III sentenza n. 13485 del 12 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:13485PEN

Massima

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La confisca di beni ai sensi dell'art. 240-bis c.p. può essere disposta anche in caso di sentenza di applicazione concordata della pena, quando il giudice motivi adeguatamente sulla sproporzione tra i valori patrimoniali accertati e il reddito o l'attività economica dell'imputato, nonché sulla mancata giustificazione della lecita provenienza dei beni, senza necessità di accertare il nesso di pertinenzialità tra il bene confiscato e il reato contestato. Il giudice può legittimamente disporre la confisca di beni nella disponibilità dell'imputato condannato per reati di cui all'art. 12-sexies d.l. 306/1992, qualora non risulti giustificata la loro lecita provenienza, in assenza di un accertamento sulla pertinenzialità del bene rispetto al reato, essendo sufficiente la motivazione sulla sproporzione tra il valore dei beni e la capacità reddituale dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LIBERATI Giovanni - Presidente

Dott. GENTILI Andrea - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 4943/20 del Tribunale di Roma del 7 luglio 2020;
letti gli atti di causa, la sentenza impugnata e il ricorso introduttivo;
sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Andrea GENTILI;
letta la requisitoria scritta del PM, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. DALL'OLIO Marco, il quale ha concluso chiedendo la dichiarazione di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Con sentenza pronunziata in data 7 luglio 2020…

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