Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16943 del 22 aprile 2016

ECLI:IT:CASS:2016:16943PEN

Massima

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Il tentativo di reato si configura non solo attraverso gli atti esecutivi veri e propri, ma anche mediante atti preparatori che dimostrino in modo univoco l'intenzione dell'agente di realizzare il delitto, avendo egli definitivamente approntato il piano criminoso in ogni dettaglio e iniziato a darvi attuazione, con una significativa probabilità di conseguire l'obiettivo programmato, salvo il verificarsi di eventi indipendenti dalla sua volontà. Pertanto, la mera presenza dell'imputato in un luogo e in circostanze sospette, unitamente ad altri comportamenti inequivocabilmente diretti alla commissione del reato, come il travisamento, la detenzione di armi e la copertura della targa del veicolo, possono integrare gli estremi del tentativo, in assenza di eventi impeditivi della realizzazione del proposito criminoso. Inoltre, il giudizio di equivalenza o di prevalenza delle circostanze attenuanti generiche rispetto alle aggravanti è rimesso alla valutazione discrezionale del giudice di merito, la cui motivazione non è sindacabile in sede di legittimità se non in caso di manifesta illogicità o irragionevolezza. Infine, il divieto di prevalenza delle attenuanti generiche sulla recidiva reiterata, introdotto dalla legge n. 251 del 2005, comporta che il giudice non possa riconoscere la prevalenza di tali circostanze, anche in assenza di elementi positivamente valutabili ai fini della prevalenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PRESTIPINO Antonio - Presidente

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. DAVIGO P. - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

Dott. AGOSTINACCHIO Luigi - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS) il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 23/03/2015 della Corte d'appello di Lecce, Sezione distaccata di Taranto;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. DAVIGO Piercamillo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. TOCCI Stefano, che ha concluso chiedendo che i ricorsi siano dichiarati inammissibili.
RITENUTO IN FATTO…

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