Cassazione penale Sez. II sentenza n. 45899 del 7 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:45899PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La misura cautelare della sospensione dai pubblici uffici non può essere applicata quando risulta totalmente assente il pericolo di reiterazione del reato, in particolare quando il soggetto sottoposto alla misura abbia già ottenuto un periodo di "anno sabbatico" che gli impedisce di far parte di commissioni d'esame, e la durata della misura cautelare coincida completamente con tale periodo di astensione dall'attività lavorativa. In tali casi, l'applicazione della misura cautelare risulta priva di ogni utilità e non può essere disposta, a prescindere dalla valutazione circa la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, la cui disamina dovrà essere rinviata alla sede dibattimentale. Infatti, l'assorbente valutazione circa l'insussistenza delle esigenze cautelari rende assorbente ogni ulteriore accertamento in ordine agli altri presupposti per l'applicazione della misura, quali la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di reiterazione del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. CAMMINO Matilde - Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DIOTALLEVI Giovann - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. PA. , N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 255/2011 TRIB. LIBERTA' di BARI, del 07/03/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIOVANNI DIOTALLEVI;

lette le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), che ha concluso per il rigetto del ricorso.

udito il difensore avv. TANA Amilcare del foro di (Ndr.: testo originale non comprensibile) che insiste per l'accoglimento del ricorso.

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