Tribunale Amministrativo Regionale Puglia - Lecce sentenza n. 1833 del 2014

ECLI:IT:TARLE:2014:1833SENT

Massima

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La presentazione di una domanda di sanatoria edilizia ai sensi dell'art. 36 del D.P.R. n. 380/2001 successivamente all'impugnazione di un ordine di demolizione rende improcedibile il ricorso per carenza di interesse, in quanto il riesame dell'abusività dell'opera provocato dalla domanda di sanatoria determina la necessaria formazione di un nuovo provvedimento, di accoglimento o di rigetto, che vale comunque a rendere inefficace il provvedimento sanzionatorio originariamente impugnato. L'interesse del responsabile dell'abuso, pertanto, si concentra sugli eventuali provvedimenti di rigetto della domanda di sanatoria prima e di demolizione poi, essendo venuto meno l'interesse all'annullamento del provvedimento sanzionatorio impugnato.

Sentenza completa

N. 00250/2012
REG.RIC.

N. 01833/2014 REG.PROV.COLL.

N. 00250/2012 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Puglia

Lecce - Sezione Terza

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 250 del 2012, proposto da Maria Caterina Lillo, Maria Mariano, Paola Mariano e Michele Mariano, rappresentati e difesi dall'avv. Gianluigi Manelli, con domicilio eletto in Lecce, via Garibaldi, 43;

contro

Comune di Nardò, rappresentato e difeso dall'avv. Fernanda Quaranta, con domicilio eletto presso l’avv. Angelo Vantaggiato in Lecce, via Zanardelli, 7;

per l'annullamento

- dell'ordinanza d’ingiunzione a demolire e ripristino dello stato dei luoghi n. 447 del 22.11.2011, notificata in data I.12.2011 e 23.1.2012, emessa dal Comune di Nardò;

- di ogni altro atto p…

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