Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26374 del 21 settembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:26374PEN

Massima

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Il reato di associazione di tipo mafioso ex art. 416-bis c.p. richiede la sussistenza di una stabile e organica compenetrazione del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio criminoso, tale da implicare un ruolo dinamico e funzionale nell'esplicazione dei comuni fini illeciti, a prescindere da una formale affiliazione o dalla commissione di specifici reati-scopo. La partecipazione può essere desunta da indicatori fattuali, quali i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di "osservazione" e "prova", l'investitura di qualifiche associative, la commissione di delitti-fine, oltre a significativi "facta concludentia", che rivelino una stabile e organica compenetrazione del soggetto nel tessuto organizzativo del sodalizio, anche attraverso condotte di favoreggiamento della latitanza dei vertici o di sostegno alle attività illecite del gruppo. In tali ipotesi, la presunzione relativa di sussistenza delle esigenze cautelari e di adeguatezza della custodia in carcere, prevista dall'art. 275 comma 3 c.p.p. per i reati di cui all'art. 416-bis c.p., può essere superata solo dalla prova della rescissione dei legami con l'organizzazione criminosa, non essendo invece richiesto un autonomo giudizio di attualità delle esigenze cautelari, già insito nella disposizione speciale. La distinzione tra mafie "storiche" e formazioni di nuova costituzione non assume rilievo ai fini del superamento di tale presunzione, che opera allo stesso modo in entrambi i casi e può essere vinta solo con la dimostrazione dell'irreversibile allontanamento dell'indagato dal sodalizio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V.S. - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avversol'ordinanza del 10/03/2020 del Tribunale della liberta' di Lecce;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere GIUSEPPE RICCARDI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Lignola Ferdinando, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
uditi i difensori, Avv. (OMISSIS) e Avv. (OMISSIS), che hanno concluso chiedendo l'accoglimento del r…

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