Cassazione penale Sez. III sentenza n. 13146 del 28 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13146PEN

Massima

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Il delitto di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, richiede la sussistenza di tre elementi essenziali: a) l'esistenza di un vincolo associativo stabile tra almeno tre persone, che si siano consapevolmente aggregate per il compimento di una serie indeterminata di reati in materia di stupefacenti; b) l'organizzazione di attività personali e di beni economici per il perseguimento del fine illecito comune, con l'assunzione dell'impegno di apportarli anche in futuro per attuare il piano permanente criminoso; c) sotto il profilo soggettivo, l'apporto individuale apprezzabile e non episodico, che integri un contributo alla stabilità dell'unione illecita. Tali requisiti possono essere desunti dal susseguirsi ininterrotto, per un apprezzabile lasso di tempo, delle condotte integranti i reati-fine ad opera di soggetti stabilmente collegati, nonché dalle modalità esecutive dei reati, dalla natura dei rapporti tra i loro autori e dalla ripartizione di compiti e ruoli in vista del raggiungimento del comune obiettivo di effettuare attività di commercio di stupefacenti. Ai fini della configurabilità del delitto associativo non è richiesto un patto espresso fra gli associati, potendo la prova del vincolo essere desunta dalle circostanze concrete. Inoltre, la mera partecipazione al sodalizio integra il fatto costitutivo della presunzione cautelare, sicché l'esclusione della qualifica di organizzatore non produce per l'indagato alcuna conseguenza favorevole. Infine, in tema di misure cautelari personali, la doppia presunzione cautelare prevista dall'art. 275, comma 3, del codice di rito per il delitto di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990 può essere vinta solo attraverso l'acquisizione di elementi dai quali risulti che non sussistono esigenze cautelari o che le stesse possono essere soddisfatte con altre misure, senza che sia sufficiente una mera contestazione generica e fattuale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ANDREAZZA Gastone - Presidente

Dott. LIBERATI Giovanni - Consigliere

Dott. SEMERARO Luca - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - rel. Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/08/2019 del Tribunale della liberta' di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere CORBETTA Stefano;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale CUOMO Luigi, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore dell'imputato, avv. (OMISSIS) del foro di Trani, che ha concluso chiedendo l'acc…

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