Cassazione penale Sez. V sentenza n. 22206 del 8 maggio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:22206PEN

Massima

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Il luogo di consumazione del delitto di accesso abusivo a sistema informatico o telematico di cui all'art. 615-ter c.p. coincide con quello in cui si trova l'utente che, tramite elaboratore elettronico o altro dispositivo per il trattamento automatico dei dati, digitando la "parola chiave" o altrimenti eseguendo la procedura di autenticazione, supera le misure di sicurezza apposte dal titolare per selezionare gli accessi e per tutelare la banca-dati memorizzata all'interno del sistema centrale ovvero vi si mantiene eccedendo i limiti dell'autorizzazione ricevuta. Pertanto, in caso di accessi virtuali, "a distanza", effettuati mediante collegamento modem, il delitto si perfeziona nel luogo in cui è allocato il server della banca dati violata, ovvero l'elaboratore che controlla le credenziali di autenticazione del client, e non nel luogo in cui è stata semplicemente rilasciata la carta di pagamento utilizzata per l'indebito profitto. Inoltre, le doglianze relative alla valutazione probatoria degli elementi di prova, che sollecitano una rivalutazione di merito preclusa in sede di legittimità, sono inammissibili in quanto dirette a richiedere un sindacato sulla decisione di merito, essendo la Corte di Cassazione giudice della motivazione, non già della decisione. Pertanto, la sentenza impugnata, che ha fornito logica e coerente motivazione in ordine alla ricostruzione dei fatti, non può essere censurata per vizi della motivazione, salvo il controllo estrinseco della congruità e logicità della stessa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. NAPPI Aniello - Presidente

Dott. MORELLI Francesca - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 27/03/2015 della CORTE APPELLO di ANCONA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/01/2017, la relazione svolta dal Consigliere Dr. GIUSEPPE RICCARDI;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dr. LOY MARIA FRANCESCA che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. (OMISSIS) ricorre per cassazione avverso la sentenza…

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