Consiglio di Stato sentenza n. 3370 del 2011

ECLI:IT:CDS:2011:3370SENT

Massima

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La revoca della nomina a guardia particolare giurata e della licenza di porto d'armi per difetto di buona condotta e affidabilità richiede un accertamento rigoroso e puntuale da parte dell'amministrazione, non potendo basarsi esclusivamente sulla denuncia di un terzo, ma dovendo essere supportata da seri elementi probatori direttamente riferibili alla condotta dell'interessato, frutto anche di accertamenti di polizia. In assenza di tali elementi, non può esservi automatismo tra una denuncia penale e la revoca dell'autorizzazione all'esercizio della professione, potendo al più essere adottata, ove ne sussistano i presupposti, la misura meno grave della sospensione della licenza per il tempo necessario agli opportuni accertamenti. Il provvedimento di revoca adottato in carenza di una adeguata attività istruttoria e di una puntuale motivazione in ordine alla sussistenza dei presupposti per il venir meno dei requisiti di buona condotta e affidabilità è pertanto illegittimo per difetto di istruttoria e di motivazione. Ai fini della responsabilità risarcitoria dell'amministrazione, l'annullamento del provvedimento lesivo non è sufficiente, essendo altresì necessaria la configurabilità di una condotta connotata da colpa grave, che non ricorre quando l'adozione del provvedimento impugnato sia ascrivibile a un errore scusabile per la sussistenza di contrasti giudiziari, l'incertezza del quadro normativo di riferimento o la complessità della situazione di fatto.

Sentenza completa

N. 01303/2007
REG.RIC.

N. 03370/2011REG.PROV.COLL.

N. 01303/2007 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Terza)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 1303 del 2007, proposto da:
((omissis)), rappresentato e difeso dagli avv. ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio eletto presso ((omissis)) in Roma, via Belluno, 16;

contro

il Ministero dell'Interno, in persona del Ministro p.t., e
la Prefettura di Foggia, in persona del Prefetto p.t., rappresentati e difesi dall'Avvocatura Generale dello Stato, domiciliata in Roma, via dei Portoghesi, 12;

nei confronti di

l’Istituto di Vigilanza Urbana, Campestre e Scorta Valori del rag. ((omissis));

per la riforma

della sentenza del T.A.R. PUGLIA, Sede di Bari, Sezione II n. 5170 del…

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