Cassazione penale Sez. III sentenza n. 46825 del 4 dicembre 2012

ECLI:IT:CASS:2012:46825PEN

Massima

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La confisca dei beni ai sensi dell'art. 12-sexies del d.l. n. 306/1992 presuppone la prova di una sproporzione tra il valore dei beni posseduti dal condannato e il suo reddito dichiarato o l'attività economica svolta, nonché l'assenza di una giustificazione credibile circa la provenienza lecita di tali beni. Tuttavia, tale presunzione di illiceità può essere superata dalla dimostrazione di fonti lecite e proporzionate di produzione delle risorse patrimoniali accumulate, anche se non integralmente dichiarate ai fini fiscali, purché riconducibili all'attività economica effettivamente svolta. Pertanto, il giudice è tenuto a valutare in modo specifico e puntuale la provenienza e la proporzionalità dei singoli beni oggetto di confisca, considerando anche la documentazione difensiva prodotta a tal fine, senza limitarsi a un mero confronto tra il valore dei beni e il reddito dichiarato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MANNINO Saverio F. - Presidente

Dott. FIALE Aldo - rel. Consigliere

Dott. GRILLO Renato - Consigliere

Dott. SARNO Giulio - Consigliere

Dott. ANDREAZZA Gastone - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 3615/2011 CORTE APPELLO di BRESCIA, del 30/01/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 18/09/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO FIALE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Mazzotta Gabriele che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata limitatamente alla confisca. Declaratoria di inammissibilita' del ricorso nel resto;

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