Cassazione penale Sez. V sentenza n. 4160 del 27 gennaio 2017

ECLI:IT:CASS:2017:4160PEN

Massima

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Il comportamento minaccioso di un soggetto nei confronti di un avvocato che svolge il proprio ruolo professionale in udienza non può essere considerato scriminato o privo di offensività oggettiva, in assenza di specifiche previsioni normative che lo consentano, in quanto l'esercizio della professione forense non costituisce una condizione che legittima o giustifica minacce o condotte intimidatorie, anche in considerazione del ruolo di garanzia e tutela svolto dall'avvocato nell'ambito del processo. Pertanto, le eventuali richieste istruttorie volte a dimostrare il particolare accanimento e la reiterazione di condotte minacciose da parte dell'indagato nei confronti del professionista che assiste la persona offesa devono essere attentamente valutate dal giudice, al fine di accertare la sussistenza degli elementi costitutivi del reato di minaccia, senza che possano essere esclusi o ritenuti irrilevanti sulla base di una valutazione di non offensività oggettiva della condotta, in assenza di specifiche scriminanti previste dalla legge. Il giudice, nel decidere sull'archiviazione di un procedimento per il reato di minaccia in tali casi, è tenuto a motivare adeguatamente le ragioni per le quali ritiene che le ulteriori indagini richieste dalla persona offesa non siano necessarie o decisive ai fini dell'accertamento della responsabilità dell'indagato, evitando di formulare valutazioni di merito sulla non offensività della condotta in assenza di una compiuta istruttoria.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO ((omissis)) - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. CATENA Rossella - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. FIDANZIA Andrea - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS), in qualita' di persona offesa;
nel procedimento nei confronti di:
(OMISSIS);
avverso il decreto di archiviazione emesso dal Giudice di pace di Cuneo del 27/11/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa ((omissis));
lette le conclusioni del Procuratore Generale, in persona della Dott.ssa ((omissis)), in data 13/07/2016, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1…

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