Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 14948 del 4 aprile 2019

ECLI:IT:CASS:2019:14948PEN

Massima

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La condotta di coltivazione di piante da cui è possibile ricavare sostanze stupefacenti, anche se finalizzata all'uso personale terapeutico del coltivatore, integra il reato previsto dalla normativa in materia di stupefacenti, in quanto tale condotta, a differenza di quelle di detenzione, acquisto o importazione per uso personale, non presenta quel nesso di immediata strumentalità all'uso che consente al legislatore di adottare un atteggiamento meno rigoroso sotto il profilo sanzionatorio. Ciò in quanto la coltivazione, non essendo apprezzabile ex ante con sufficiente grado di certezza la quantità di prodotto ricavabile, presenta una maggiore potenzialità diffusiva delle sostanze stupefacenti, con conseguente aumento del rischio di ulteriore circolazione della droga, che la norma incriminatrice mira a prevenire. Pertanto, la rilevanza penale della condotta di coltivazione sussiste a prescindere dalla destinazione del prodotto, non potendosi escludere la punibilità sulla base della mera finalizzazione all'uso personale terapeutico, atteso che l'offensività in concreto della condotta deve essere valutata dal giudice, il quale è tenuto ad accertare se la stessa sia così trascurabile da rendere sostanzialmente irrilevante l'aumento di disponibilità della droga e non prospettabile alcun pericolo della sua ulteriore diffusione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. TRONCI Andr - rel. Consigliere

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. AMOROSO Riccardo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 16/10/2017 della CORTE d'APPELLO di TRIESTE;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso,
sentita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. ((omissis));
sentito il P.M., in persona del Sost. Proc. Gen., Dott.ssa ((omissis)), il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata, ai fini della valutazione del fatto ai sensi della L. n. 242 del 2016;
sentito il difensore, avv. (OMISSIS), che ha insistit…

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