Il Comune di Napoli, nell'esercizio del proprio potere di vigilanza e controllo sull'attività edilizia, può ordinare la demolizione di opere realizzate in difformità da un titolo abilitativo edilizio (nella specie, una D.I.A.) solo a condizione che motivi adeguatamente e in modo dettagliato le ragioni per cui ritiene che le opere realizzate si pongano in contrasto con quanto assentito, evidenziando puntualmente le differenze riscontrate. In mancanza di una siffatta motivazione rafforzata, l'ordine di demolizione è illegittimo per difetto di istruttoria e di motivazione, non essendo sufficiente il mero richiamo alla norma violata. Inoltre, qualora il proprietario abbia ottenuto in sede di condono edilizio la sanatoria di alcune delle opere oggetto dell'ordine di demolizione, il relativo provvedimento perde di interesse per tale parte. Il principio di proporzionalità impone di valutare con particolare attenzione la legittimità di ordini demolitivi aventi ad oggetto opere di modeste dimensioni e che non alterano in modo significativo l'aspetto esteriore dell'edificio, potendo tali opere essere qualificate come pertinenze tecniche prive di autonoma rilevanza volumetrica.