Cassazione penale Sez. V sentenza n. 14027 del 25 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:14027PEN

Massima

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Il reato di diffamazione si configura quando l'agente, con l'uso di espressioni offensive, comunica con più persone, anche non simultaneamente, consapevolmente ledendo la reputazione altrui nel campo professionale e sociale. Il dolo generico del reato è integrato dalla volontà di usare tali espressioni offensive, con la consapevolezza di nuocere all'altrui reputazione. Il danno non patrimoniale derivante dalle offese alla reputazione e all'onore può essere liquidato in via equitativa dal giudice, senza necessità di una specifica ricostruzione e valutazione dei dati storici, essendo sufficiente il riferimento alla comune esperienza e ai consolidati criteri della civile convivenza. Il giudice, nell'esercizio del proprio potere discrezionale sulla liquidazione delle spese processuali in favore della parte civile, è sindacabile in sede di legittimità solo in caso di violazione dei limiti previsti dalla tariffa professionale. La richiesta di assunzione di una prova dichiarativa di parte, volta a prospettare un astratto quadro storico-valutativo favorevole al ricorrente, non integra il vizio di omessa assunzione di prova decisiva, in quanto tende a provocare una non consentita rilettura e rivalutazione delle emergenze processuali.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZECCA Gaetanino - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. SABEONE Gerardo - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4/2011 TRIBUNALE di PALERMO, del 15/12/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 04/12/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO BEVERE;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Scardaccione Eduardo Vittorio che ha concluso per il rigetto.

FATTO E DIRITTO

Con sentenza 15.12.2011, il tribunale di Palermo ha confermato la sentenza 27.10.2010 …

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