Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 51319 del 19 dicembre 2019

ECLI:IT:CASS:2019:51319PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, accetta la dazione o la promessa di denaro o altra utilità da parte di un privato per compiere atti contrari ai doveri del proprio ufficio, come la mancata effettuazione di controlli sulla completezza e correttezza dell'esecuzione di lavori pubblici, ovvero la predisposizione di documenti contabili falsi al fine di far liquidare all'amministrazione somme maggiorate rispetto a quelle effettivamente spese, commette il reato di corruzione propria. Tale condotta, che integra una violazione dei doveri di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, è punita con una pena detentiva e accessoria, la cui determinazione deve tenere conto della gravità oggettiva del fatto, della diffusione del fenomeno corruttivo nell'ambito degli appalti pubblici e del comportamento processuale dell'imputato, senza che sia necessario il previo sequestro dei beni da sottoporre a confisca. Il giudice di merito, nel valutare la prova della responsabilità penale, può legittimamente fondare la propria decisione su elementi indiziari, quali le dichiarazioni del corruttore, i riscontri documentali e le risultanze delle intercettazioni, senza che ciò comporti un'indebita compressione del principio dell'oltre ogni ragionevole dubbio.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. MOGINI Stefano - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 22/02/2019 della Corte di appello di Roma;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. APRILE Ercole;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. PINELLI Mario Maria Stefano, che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi;
uditi per gli imputati l'avv. (OMISSIS) e l'avv. (OMISSIS) per il (OMISSIS),…

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