Il diritto all'abitazione, pur essendo un diritto sociale tutelato dalla Costituzione e dalla Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, non configura un diritto assoluto e incondizionato all'assegnazione di un alloggio pubblico al di fuori delle specifiche procedure previste dalla normativa. In assenza di un fondamento normativo che attribuisca espressamente al privato il potere di richiedere l'assegnazione di un immobile, l'amministrazione non ha un obbligo di provvedere su tali istanze, le quali si risolvono in mere sollecitazioni all'esercizio dei suoi poteri discrezionali per risolvere le problematiche abitative. Pertanto, il silenzio serbato dall'amministrazione su una richiesta di assegnazione di un immobile pubblico, anche se acquisito al patrimonio comunale, non può essere considerato illegittimo, in quanto l'amministrazione non ha un dovere di provvedere in assenza di una specifica previsione normativa che attribuisca al privato il relativo potere di istanza.