Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 15239 del 21 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:15239PEN

Massima

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La coltivazione di piante da cui è possibile ricavare sostanze stupefacenti, anche se di modesta entità e finalizzata all'uso personale, integra il reato di coltivazione di sostanze stupefacenti ai sensi degli artt. 26 e 28 del D.P.R. n. 309/1990, a prescindere dalla distinzione tra coltivazione tecnico-agraria o domestica, in quanto l'attività in sé, in assenza delle prescritte autorizzazioni, è da ritenersi potenzialmente diffusiva della droga. Pertanto, la valutazione della destinazione d'uso del prodotto finale non è determinante ai fini della configurabilità del reato, essendo sufficiente l'accertamento dell'attività di coltivazione in sé considerata. Ciò in quanto da ogni singola pianta coltivata possono essere ricavati semi che, a loro volta, possono essere ripiantati o ceduti a terzi, generando così un effetto di progressione esponenziale della produzione di sostanze stupefacenti, con conseguente pericolo di diffusione della droga, anche a prescindere dalla destinazione d'uso del prodotto finale. La giurisprudenza di legittimità ha chiarito che tale principio si applica sia alla coltivazione tecnico-agraria che a quella domestica, in quanto l'attività di coltivazione, in assenza delle autorizzazioni previste, è di per sé penalmente rilevante ai sensi della normativa in materia di stupefacenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesc - rel. Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI TRENTO;

nei confronti di:

1) PE. FR. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 355/2005 CORTE APPELLO di TRENTO, del 19/12/2007;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 08/04/2010 la relazione latta dal Consigliere Dott. FRANCESCO PAOLO GRAMENDOLA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per il l'annullamento della sentenza con ri…

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