Il diritto del disabile munito di contrassegno invalidi di ottenere la concessione di uno spazio di sosta personalizzato a servizio della propria abitazione, pur essendo assistito da una pretesa fondata sull'art. 381, comma 5 del Regolamento Codice della Strada, non è assoluto e incondizionato, ma deve essere bilanciato con le esigenze di tutela della circolazione stradale e della sicurezza pubblica. L'Amministrazione comunale, nel valutare la richiesta, deve tenere conto non solo delle condizioni soggettive di invalidità del richiedente, ma anche delle caratteristiche oggettive del contesto viario, come la presenza di spazi di sosta pubblici idonei, le dimensioni della strada e la possibilità di realizzare nuovi stalli riservati senza compromettere la fluidità della circolazione. Pertanto, il diniego può essere legittimamente opposto qualora il disabile abbia già a disposizione una autorimessa privata accessibile, ancorché con qualche disagio, e gli spazi pubblici disponibili non siano idonei ad ospitare un posto auto riservato nel rispetto delle norme di sicurezza, senza pregiudicare in modo sproporzionato l'interesse generale alla circolazione.