Cassazione penale Sez. V sentenza n. 113 del 5 gennaio 2022

ECLI:IT:CASS:2022:113PEN

Massima

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Il reato di atti persecutori (art. 612-bis c.p.) si configura quando la condotta molesta e minacciosa, reiterata nel tempo, sia idonea a cagionare nella vittima uno stato di ansia e di paura, tale da indurla a modificare significativamente le proprie abitudini di vita. L'elemento soggettivo del dolo generico è integrato dalla consapevolezza dell'idoneità delle condotte a produrre uno degli eventi alternativi previsti dalla fattispecie, senza che sia necessaria la rappresentazione anticipata del risultato finale. La valutazione della sussistenza del reato e della sua gravità, ai fini del riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche e della sospensione condizionale della pena, tiene conto dell'ampiezza, durata e carica spregiativa delle condotte, nonché della loro reiterazione per un lungo periodo, anche nei confronti di familiari, tali da rendere impossibile una prognosi favorevole sulla futura condotta dell'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GUARDIANO Alfredo - Presidente

Dott. BELMONTE Maria T. - rel. Consigliere

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. ROMANO Michele - Consigliere

Dott. SESSA Renata - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato (OMISSIS);
Avverso la sentenza del 21/12/2020 della CORTE DI APPELLO DI NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. MARIA TERESA BELMONTE;
sentito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale presso la Corte di cassazione, Dr. GIORDANO Luigi, che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.
Udito l'avvocato (OMISSIS) che si e' riportato ai motivi di ricorso insistend…

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