La validità di una polizza fideiussoria rilasciata ai sensi dell'art. 5, comma 2, lett. c) del d.lgs. n. 276/2003 a garanzia dell'attività di somministrazione di lavoro di un'agenzia per il lavoro deve essere valutata sulla base del tenore letterale della clausola contrattuale che ne disciplina la durata, interpretata secondo i principi di buona fede e correttezza, senza che assumano rilievo chiarimenti forniti dall'assicuratore in data successiva all'adozione del provvedimento di sospensione dell'autorizzazione. Il termine di trenta giorni assegnato dall'Amministrazione ai sensi dell'art. 7 del D.M. 23 dicembre 2003 per sanare le irregolarità riscontrate o fornire chiarimenti non ha carattere perentorio, essendo prevista la sanzione della cancellazione dall'albo e la revoca definitiva dell'autorizzazione solo qualora l'agenzia non si sia adeguata entro il termine di sessanta giorni. Pertanto, il provvedimento di sospensione dell'autorizzazione adottato in assenza di una effettiva scadenza della polizza fideiussoria e nonostante il tempestivo riscontro dell'agenzia alle richieste dell'Amministrazione è illegittimo.