Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza breve n. 11334 del 2015

ECLI:IT:TARLAZ:2015:11334SENB

Massima

Generata da Simpliciter
Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, in materia di occupazione abusiva di suolo pubblico da parte di esercizi commerciali, afferma il seguente principio di diritto: L'Amministrazione comunale, in presenza di un'occupazione di suolo pubblico totalmente abusiva, posta in essere senza il possesso di alcuna concessione, è legittimata a disporre, ai sensi dell'art. 3, comma 16, della legge n. 94 del 2009 e dell'Ordinanza sindacale n. 258 del 2012, l'immediato ripristino dello stato dei luoghi a spese dell'occupante e, se si tratta di occupazione a fine di commercio, la chiusura dell'esercizio fino al pieno adempimento dell'ordine e del pagamento delle spese o della prestazione di idonea garanzia e, comunque, per un periodo non inferiore a cinque giorni. Tale potere sanzionatorio, attribuito al Sindaco dalla citata normativa, è stato esercitato in via generale e preventiva dall'Autorità comunale, attraverso l'adozione dell'Ordinanza sindacale n. 258 del 2012, al fine di contrastare il fenomeno diffuso di occupazione abusiva di suolo pubblico da parte di esercizi commerciali, nell'ambito del territorio capitolino delimitato dal perimetro del sito UNESCO, a tutela dell'interesse pubblico alla massima fruibilità del territorio e alla salvaguardia del patrimonio artistico-culturale. Pertanto, il provvedimento sanzionatorio adottato nei confronti del singolo esercente, in applicazione di tale Ordinanza sindacale, non necessita di una specifica e analitica motivazione, essendo sufficiente il richiamo alla predetta Ordinanza, che ha già effettuato la ponderazione degli interessi pubblici e privati coinvolti e definito i presupposti per l'esercizio di tale potere. Inoltre, il mancato avviso di avvio del procedimento non determina l'illegittimità del provvedimento, in quanto la natura vincolata dello stesso, derivante dalle determinazioni stabilite in via generale dal Sindaco, rende irrilevante tale vizio formale. Infine, l'eventuale pendenza di un procedimento per il rilascio della concessione di suolo pubblico non può far sorgere un legittimo affidamento in capo all'esercente, in quanto, al momento dell'accertamento della violazione, lo stesso risultava privo del relativo titolo concessorio.

Sentenza completa

N. 09169/2015
REG.RIC.

N. 11334/2015 REG.PROV.COLL.

N. 09169/2015 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda Ter)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

ex art. 60 cod. proc. amm.;
sul ricorso numero di registro generale 9169 del 2015, proposto dalla SOCIETÀ NUOVA PASQUINO Srl, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso dagli avv.ti Stefano Pichierri e Riccardo Sperti, con domicilio eletto presso lo studio Pichierri-Sperti in Roma, Via Carlo Alberto Racchia, 2;

contro

ROMA CAPITALE - Municipio I Centro, in persona del Sindaco p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Rosalda Rocchi, con domicilio eletto presso gli Uffici dell’Avvocatura Capitolina in Roma, Via Tempio di Giove, 21;

per l'annullamento, previa sospensione,

della Determinazione dirige…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.