Cassazione penale Sez. I sentenza n. 9786 del 28 febbraio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:9786PEN

Massima

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Il reato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina, previsto dal D.Lgs. n. 286 del 1998, art. 12, commi 3 e 3-bis, lett. a), è un reato di pericolo a consumazione anticipata, per il quale è irrilevante il conseguimento dello scopo di far entrare illegalmente nello Stato lo straniero, essendo sufficiente la mera realizzazione di atti diretti a tale fine. Pertanto, ai fini della configurabilità del reato, non è necessario che l'ingresso dello straniero nel territorio nazionale si sia effettivamente verificato, essendo invece necessario e sufficiente che l'agente abbia compiuto atti idonei e diretti a procurare l'ingresso illegale dello straniero, indipendentemente dall'esito finale. Inoltre, il reato di falso ideologico in atto pubblico, previsto dall'art. 483 c.p., è integrato dalla condotta di chi, consapevolmente, riproduce visti di ingresso falsi per consentire a stranieri di rientrare nella sanatoria, a prescindere dall'effettivo ingresso degli stessi nel territorio nazionale. La responsabilità penale dell'agente può essere affermata sulla base di un solido quadro probatorio, costituito da intercettazioni telefoniche, documentazione e dichiarazioni confessorie di concorrenti, che dimostrino la sua consapevolezza e volontarietà nell'agevolare l'ingresso illegale di stranieri nel territorio italiano e la falsificazione di documenti, anche in assenza della prova dell'effettivo ingresso degli stranieri stessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera M.S - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 758/2006 CORTE APPELLO di L'AQUILA, del 04/05/2011;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 14/02/2014 la relazione fatta dal Consigliere Dott. PIERA' MARIA SEVERINA CAPRIOGLIO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Sante Spinaci, che ha concluso per l'annullamento della sentenza in relazione al capo c) perche' il reato e' estinto per prescrizione …

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