Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 58258 del 27 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:58258PEN

Massima

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Il reato di furto si configura come consumato e non tentato quando l'agente, pur non essendosi allontanato dal luogo di commissione del reato, abbia occultato la refurtiva, sottraendola al controllo della persona offesa e acquisendone il possesso. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato, deve accertare l'effettivo impossessamento dei beni da parte dell'imputato, a prescindere dalla sua fuga o meno dal luogo del delitto. La motivazione della sentenza deve contenere un'adeguata e logica argomentazione in tal senso, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella del giudice di merito, il quale è l'unico titolare dell'apprezzamento delle risultanze processuali. Inoltre, la mera prospettazione di una diversa ricostruzione dei fatti, non supportata da elementi concreti, non integra un vizio di motivazione censurabile in cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PICCIALLI Patrizia - Presidente

Dott. FERRANTI Donatella - rel. Consigliere

Dott. SERRAO Eugenia - Consigliere

Dott. NARDIN Maura - Consigliere

Dott. RANALDI Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 01/06/2017 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa FERRANTI DONATELLA;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dott.ssa CARDIA DELIA, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
E' presente l'avvocato (OMISSIS) del foro di ((omissis)) sia in qualita' di difensore di fiducia di (OMISSIS), come …

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