Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 39224 del 23 settembre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:39224PEN

Massima

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Il concorso morale nel reato di resistenza a pubblico ufficiale sussiste quando il soggetto, pur non partecipando materialmente agli atti di violenza, rafforza o aggrava l'azione criminosa altrui attraverso un comportamento che incita, incoraggia o comunque sostiene l'iniziativa delittuosa di altri appartenenti al medesimo gruppo. A tal fine, è sufficiente la mera presenza del soggetto sul luogo dei fatti, unitamente ad atteggiamenti inequivoci di condivisione e approvazione della condotta violenta, come il roteare una cinghia, l'incitare gli altri tifosi o il non allontanarsi nonostante gli inviti delle forze dell'ordine. Il fallimento della prova di alibi costituisce inoltre un indizio di reità che, unitamente agli altri elementi probatori, può concorrere a formare un quadro indiziario grave, preciso e concordante ai fini della affermazione della responsabilità penale. La motivazione che dà conto di tali elementi probatori e logici non è affetta da illogicità o carenze argomentative, essendo sufficiente a sorreggere il giudizio di responsabilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SERPICO Frances - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. DI STEFANO Pierlui - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. PATERNO' RADDUSA B. - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 4957/2009 CORTE APPELLO di TORINO, del 09/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 30/05/2013 la relazione fatta dal Consigliere Dott. BENEDETTO PATERNO' RADDUSA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. VIOLA Alfredo Pompeo che ha concluso per il rigetto dei ricorsi.

FATTO E DIRITTO

1. (OMISSIS) e …

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