Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12512 del 24 marzo 2023

ECLI:IT:CASS:2023:12512PEN

Massima

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Il falso materiale commesso da privato, ai sensi degli articoli 476 comma 2 e 482 c.p., è punibile anche quando il documento falsificato, pur presentando alcuni elementi di grossolanità, risulta complessivamente idoneo ad ingannare, in quanto reca le caratteristiche essenziali di un atto autentico, come l'intestazione corretta, il logo dell'ente emittente, il timbro e la firma di un funzionario. La valutazione dell'idoneità ingannatoria del falso deve essere effettuata in base a un giudizio ex ante, senza che assumano rilievo determinante eventuali errori di digitazione o divergenze grafiche, purché non tali da renderlo ictu oculi riconoscibile come falso. Il riconoscimento delle circostanze attenuanti generiche è rimesso alla discrezionalità del giudice, il quale deve motivare adeguatamente la propria valutazione in relazione alla gravità concreta del fatto e alla personalità dell'imputato, senza che sia necessario prendere in considerazione ogni singolo parametro indicato dall'art. 133 c.p. Ai fini del diniego della sospensione condizionale della pena, la sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, ancorché il reato sia successivamente estinto ai sensi dell'art. 445 comma 2 c.p.p., costituisce un precedente penale rilevante, salvo il caso in cui sia stata applicata una pena pecuniaria o una sanzione sostitutiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CATENA Rossella - Presidente

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. BELMONTE Maria Teresa - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. CANANZI Francesco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 15/02/2022 della CORTE APPELLO di PALERMO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FRANCESCO CANANZI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. VENEGONI ANDREA, che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Palermo, con la sentenza emessa il 15 febbrai…

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