Cassazione penale Sez. III sentenza n. 13279 del 9 aprile 2021

ECLI:IT:CASS:2021:13279PEN

Massima

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Il pubblico ministero non può proporre appello incidentale avverso la sentenza di condanna emessa all'esito del giudizio abbreviato, quando l'appello principale gli sia precluso ai sensi dell'art. 443, comma 3, c.p.p. Infatti, la questione relativa all'esclusione di una circostanza attenuante, come quella del fatto di lieve entità prevista dall'art. 609-bis, comma 2, c.p., non attiene al "titolo del reato", unica ipotesi in cui il pubblico ministero può appellare una sentenza di condanna pronunciata all'esito del rito abbreviato. Pertanto, l'appello incidentale proposto dal pubblico ministero deve essere dichiarato inammissibile, con conseguente ripristino della decisione di primo grado che aveva riconosciuto la circostanza attenuante e applicato la pena nella misura originariamente stabilita, inclusa la sospensione condizionale della pena.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARINI Luigi - Presidente

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. CORBETTA Stefano - Consigliere

Dott. NOVIELLO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 18/09/2017 della Corte di Appello di Brescia;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere NOVIELLO Giuseppe;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale FILIPPI Paola, che ha chiesto l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata nella parte relativa alla pena riducendola ad anni uno e mesi quattro di reclusione con la sospensione cond…

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