Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 30769 del 23 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:30769PEN

Massima

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Il reato di calunnia si configura quando l'agente, consapevole dell'innocenza della persona denunciata, presenta una denuncia-querela contenente fatti falsi, con l'intento di attribuire a quest'ultima la commissione di un reato. La falsità dell'accusa può essere desunta non solo dalle dichiarazioni testimoniali che escludono il verificarsi dell'evento denunciato, ma anche dalle stesse ammissioni dell'imputato, il quale, modificando la versione originariamente fornita, riconosce che il fatto addebitato alla persona offesa non corrisponde al vero. Inoltre, la presentazione della denuncia in modo meditato e non in uno stato di particolare tensione emotiva, nonché le dichiarazioni rese ai medici in un momento successivo all'evento, confermano la consapevolezza dell'imputato circa la falsità dell'accusa. In tali ipotesi, la condanna per il reato di calunnia risulta pienamente giustificata, in quanto l'affermazione di responsabilità dell'imputato è sorretta da una motivazione esente da vizi logici o giuridici, fondata sull'integrazione degli elementi costitutivi del reato, sia sul piano oggettivo che soggettivo. Il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione è pertanto limitato alla verifica della correttezza giuridica della decisione, senza poter procedere a una nuova valutazione del materiale probatorio, che rientra nell'esclusiva competenza del giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGINIO Adolfo - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. GRAMENDOLA Francesco P. - Consigliere

Dott. CORTESE Arturo - Consigliere

Dott. MATERA Lina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) NA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 12/01/2007 della CORTE APPELLO di BOLOGNA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA Lina;

sentito il P.G. Dott. GALATI Giovanni, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

sentito per la parte civile l'avv. (Ndr: testo originale non comprensibile) Roberto, che…

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