La concessione demaniale marittima rientra nell'ambito di applicazione dell'art. 1, comma 682 della legge n. 145 del 2018, che prevede il rinnovo automatico della concessione per la durata di quindici anni dalla data di entrata in vigore della legge. Tuttavia, tale disciplina è incompatibile con il diritto dell'Unione europea, in particolare con la Direttiva 2006/123/CE (c.d. Direttiva Bolkestein), e deve essere disapplicata, pur con modulazione temporale degli effetti, come stabilito dall'Adunanza Plenaria del Consiglio di Stato. Pertanto, l'amministrazione non può negare il rinnovo della concessione demaniale marittima in scadenza, in quanto la stessa risulta ancora efficace fino al 31 dicembre 2023, in applicazione della disciplina nazionale incompatibile con il diritto europeo, la cui disapplicazione è stata posticipata. Il diniego di rinnovo della concessione demaniale marittima, fondata su ragioni di decadenza previste dal Codice della Navigazione, è pertanto illegittimo, in quanto la concessione risulta ancora efficace per effetto della temporanea applicazione della normativa nazionale in contrasto con il diritto dell'Unione europea.